Luoghi di interesse



P.za di Porta Ravegnana, Bologna BO, Italy
Le due Torri
Torre degli Asinelli
È la torre medievale originale più alta d’Italia (97,20 m) e tra le più antiche, in quanto probabilmente eretta a scopo difensivo per volere imperiale nella seconda metà dell’XI secolo, e poi di proprietà della famiglia ghibellina degli Asinelli dall’inizio del XII secolo. Una leggenda narra che la torre fu costruita per iniziativa di un giovane che di mestiere trasportava sabbia e ghiaia con i suoi asinelli (da qui il nome della famiglia).
Meno pendente (spiombo di 2,25 metri) della vicina Garisenda, è insieme a questa il simbolo di Bologna: le Due Torri. Nel 1398 un incendio distrusse la struttura in legno interna e fuse in parte i muri in selenite alla base. Per evitare episodi simili vennero costruite le scale in muratura e una volta all'altezza di 30 metri. Verso la metà del 1400 venne aggiunta anche la rocchetta merlata. La torre fu carcere e patibolo degli uomini di chiesa condannati a morte.
-> Attualmente è chiusa al pubblico per manutenzione nell'area del complesso Due Torri.
Torre Garisenda
È la Torre pendente di Bologna che, con un angolo di 4° (3,22 metri lo spiombo), vince di un soffio la gara con quella di Pisa (attualmente 3,97°). Alta oggi 47,50 metri, venne edificata intorno al 1100 ed ebbe come primi proprietari i Garisendi, ricca famiglia di cambiatori di fede ghibellina.
È pendente fin dalla sua costruzione, come ricorda anche Dante Alighieri, che per ben due volte poetò sulla torre: prima nel sonetto sulla Garisenda, datato 1287, quando il “Sommo” aveva solo 22 anni, poi nei più celebri versi della Divina Commedia (Inferno, XXXI), canto che viene ricordato nella lapide posta sul lato orientale della torre, nel quale viene paragonata al gigante Anteo.
In origine alta circa 60 metri, per la sua grande pendenza nel 1293 il Comune decise di abbatterla, offrendosi ai Garisendi per l’acquisto. Dopo un anno, non avendo trovato i soldi per farlo, l’idea della demolizione venne abbandonata. Nel 1353 riuscì a mozzarla, ma non ad abbatterla, il despota Giovanni Visconti da Oleggio, che per motivi di sicurezza la fece abbassare di circa 12 metri.








Piazza Maggiore, Piazza Maggiore, 40124 Bologna, BO, Italy
Piazza Maggiore
Cuore della città, Piazza Maggiore è il risultato di secolari trasformazioni che la arricchirono via via di importanti edifici: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi.
Risale al 1200, quando il Comune iniziò ad acquisire case e terreni per costruire una piazza che da un lato avrebbe dovuto rappresentare l'importanza dell'istituzione comunale e dall'altro riunire le varie attività cittadine (scambi, commerci e servizi di vario genere).
Soltanto dal Cinquecento è iniziata a essere conosciuta come Piazza Maggiore, anche se dalla cacciata degli austriaci al 1944 alla piazza venne attribuito il nome del Re d'Italia, Vittorio Emanuele II. Quindi solo a partire dal 1945 la piazza e il territorio immediatamente circostante iniziarono a conoscersi ufficialmente con il nome attuale: Piazza Maggiore.
La Torre dell'Orologio
Situata in Piazza Maggiore, Torre Accursi è anche nota come Torre dell’Orologio. Monumento tra i più notevoli della piazza e del centro di Bologna, è nuovamente aperta al pubblico: il pregio del Palazzo in cui è inclusa, il meccanismo dell'orologio e alcune viste imperdibili ne fanno un luogo di visita imprescindibile.
Il suo nome originario viene da Accursio, che ne era il proprietario. Giunto da Firenze per studiare legge e divenuto poi illustre giurista, volle costruirsi la sua casa: una costruzione molto grande che includeva una scuola, con il portico verso la piazza, e una torre in angolo.
La torre venne inglobata dalla residenza di Accursio che, poco dopo la morte del proprietario, venne acquistata dal nuovo Comune, in fase di espansione. Con la vendita della casa, degli Accursi sulla scena rimarrà solo il nome dato al futuro municipio di Bologna.
Ciò che ancora oggi salta agli occhi è l’enorme orologio meccanico, posto sulla facciata della Torre nel 1444. Alla meridiana posta sulla torre dell’Arengo restava il compito di segnare le ore diurne e soprattutto il mezzogiorno, rispetto a cui venivano tarati tutti gli altri orologi, mentre dal 1451 il nuovo meccanismo iniziò a scandire anche la notte. Per fare posto al nuovo orologio la vecchia torre venne un po’ alzata e completata con una torre di modeste dimensioni e consistenza.
Dopo il pesante intervento di restauro di tutto il palazzo, eseguito fra il 1885 e il 1887 da Raffaele Faccioli, dalla torre venne rimosso il parapetto rinascimentale a pilastrini, sostituito con la fascia di mattoni considerata più adatta al nuovo aspetto complessivo del palazzo, di ritrovato stile medievale. Infatti il porticato ora visibile sotto palazzo d’Accursio è relativamente recente.



Via Santo Stefano, 40125 Bologna BO, Italy
Piazza Santo Stefano
Quello di Santo Stefano è il complesso più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei padri. È noto soprattutto come “sette chiese” perché composto dall’unione di più edifici sorti in epoche diverse.
Le origini del complesso sono controverse e discusse. Secondo l’ipotesi più accreditata fu elevato da Petronio sulle rovine di un tempio pagano preesistente, vicino al quale sarebbero state poi affiancate una riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme e, accanto al sacello con le spoglie dei protomartiri bolognesi Vitale e Agricola, gli edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai Benedettini.
Sulla piazza si affacciano la chiesa del Crocifisso, di origine longobarda, del Calvario e dei SS. Vitale e Agricola e la chiesa della Trinità, ristrutturata fra il XII e il XIII secolo. All’interno si possono ammirare inoltre il Cortile di Pilato, con un bacile marmoreo donato da Liutprando e Ilprando, re dei Longobardi e il chiostro benedettino a duplice loggiato (sec. X-XIII), una delle più superbe creazioni del romanico emiliano. Da visitare infine il Museo che conserva dipinti, sculture e altre opere d'arte di varie epoche.






Portico di S. Luca, 40135 Bologna BO, Italy
Portico della Madonna di San Luca
Il portico di San Luca è unico al mondo ed è stato riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 2021.
Collega la città di Bologna al santuario della Beata Vergine di San Luca con un percorso che alcuni contano in 666 arcate, ma il numero in verità è leggermente inferiore (dipende da come si contano).
Nasce per rendere possibili le processioni devozionali in occasione della discesa della sacra immagine della Madonna di San Luca in città.
L’inizio della costruzione del tratto di pianura risale al 1674 per concludersi un secolo dopo, con le ultime opere relative al Santuario, posto in posizione strategica sul Monte della Guardia.
Il percorso porticato nel suo insieme si snoda per circa 3600 metri. La prima parte è in piano e dall’Arco Bonaccorsi segue via Saragozza per circa un chilometro e mezzo. All’altezza della centosettantesima arcata di portico, in una nicchia è collocata la statua che, per le forme generose, dai bolognesi è soprannominata Madonna Grassa, opera dello scultore Andrea Ferreri (1706ca.).
All’altezza di piazza della Pace, poi, il portico attraversa la strada con un sovrappasso, ardito per i tempi e molto scenografico, l’Arco del Meloncello (1718).
Da lì il tragitto si fa arduo, in salita o a gradini, per più di 2 chilometri, fino ad arrivare alla parte terminale, una sorta di abbraccio porticato che dà il benvenuto ai pellegrini e accompagna all’ingresso del Santuario. Dedicato alla Madonna di San Luca, conserva l’icona della Beata Vergine che si dice sia stata dipinta dal Santo evangelista e portata fino a Bologna da un pellegrino proveniente da Costantinopoli.

Via Zamboni, Bologna BO, Italy
Via Zamboni
Via Zamboni è una strada storica del centro di Bologna, compresa nel quartiere Santo Stefano, che va dalle due Torri fino a Porta San Donato. Prende il nome dal patriota Luigi Zamboni ed è lunga circa un chilometro.
La via è conosciuta per essere l'arteria principale della zona universitaria; attorno ad essa si dispiegano infatti numerosi edifici dell'Università di Bologna ospitanti biblioteche, dipartimenti e altri servizi, oltre a Palazzo Poggi, sede del rettorato.